Condividere pin, password e device con il proprio partner può compromettere la privacy personale.
Il 50% delle coppie italiane condivide con il proprio compagno pin e password dei propri dispositivi. Un terzo degli utenti ammette di spiare il proprio partner online terrorizzato dall’idea di essere tradito.
Nell’era del World Wide Web, anche il giorno di San Valentino, la celebre festa degli innamorati, deve fare i conti con l’utilizzo massivo di device e dati personali.
La condivisione della posizione, le chat dei social, la cronologia di navigazione e le password sono solo alcune delle informazioni personali di ognuno di noi che si trovano sul web. Ma siamo sicuri di essere in grado di proteggere queste informazioni? E se a violarle fosse proprio il nostro partner?
Secondo alcune statistiche divulgate da una nota compagnia di protezione dati, il 50% delle coppie dichiara di condividere le password, i pin e i device personali con il proprio partner. La stessa indagine evidenzia come un terzo degli utenti dichiara di aver controllato almeno una volta il proprio partner per verificare la sua fedeltà.
Proprio il timore che il proprio compagno possa intrattenere una relazione extraconiugale può concretamente spingere il partner insicuro a sostituirsi all’investigatore privato, spesso con risultati disastrosi che possono compromettere inevitabilmente il rapporto nonché l’ammissibilità di eventuali prove raccolte.
Al contrario, l’investigatore privato conosce i limiti di legge consentiti e sa come applicarli riuscendo ad ottenere informazioni in modo lecito e discreto. Ma non solo: in caso di effettiva relazione extraconiugale, l’agenzia investigativa sarà in grado di consegnare al cliente una relazione testimoniale da portare in tribunale.
Se credi di essere spiato illecitamente o hai il timore che il tuo partner intrattenga una relazione extraconiugale contattaci. Siamo pronti ad ascoltarti e a darti una consulenza gratuita!